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La magia della fusione del bronzo. Con Venceslao Mascia

 Archivio Mario Cervo, 24 ottobre 2024 ore 20:00

La Magia della Fusione del bronzo in Archivio”
Il metallo che da solido diventa diventa liquido e prende forma attraverso l’osso di seppia.

L’artista scultore Venceslao Masia presenta un evento che unisce la musica, l’archeologia e l’arte.
Venceslao Mascia con il suo forno nuragico farà una dimostrazione della fusione del bronzo con la tecnica dell’osso di seppia.
Alla serata parteciperanno:
l’Archeologo Rubens Doriano che con un’introduzione archeologica riassumerà due degli aspetti che connettono la fusione del bronzo all’antichità e alla Sardegna.
Ancora nell’Età del Bronzo, quindi svariati secoli dopo la scoperta del rame, i popoli mediterranei percepivano quasi come una magia la trasformazione di sassi di colore verdastro e grigio (i minerali di rame e stagno allo stato nascente) in un oggetto molto resistente di colore dorato e lucente, e infatti l’attività dell’artigiano che li realizzava era la prerogativa addirittura di un dio, Efesto, il metallurgo degli dèi, attestato già nella Grecia d’età micenea.
La Sardegna nuragica produsse un’enorme quantità di bronzi tra ornamenti, armi, strumenti e figurine di esseri umani, barche, animali ecc. e alcuni di questi esempi di “magia” tecnica raggiunsero anche le sponde dell’Italia peninsulare quali oggetti di grandissimo pregio.
La cantante Cristina Ravot accompagnata al pianoforte da Angelo Piana
Le riprese video di Mirko Decandia Green Grass film, che proietterà sugli schermi in diretta il lavoro di fusione
All’interno dell’Archivio saranno esposte numerose opere di Venceslao Mascia. 
L’artisca nasce a Oschiri e inizia a dare i primi colpi di scalpello già da bambino con lo zio Nuccio Bua, scultore e filosofo, all’età di dieci anni aveva realizzato la sua prima scultura completata nella bottega/laboratorio dello zio.
In giovane età si trasferisce a Milano, dove diviene allievo del maestro Arnaldo Pomodoro dove acquisisce la tecnica della fusione dei metalli. Affascinato dalla materia, l’artista cerca di sentire l’energia che le appartiene e scolpisce per liberare l’anima che è in essa.
Anima concepita come “dono di Dio”, per Venceslao “L’arte è un sorriso di Dio. Un dono di Dio. È come la vita se non viene donata non ha anima e quindi non ha consistenza. Anima infante che l’artista cresce ed educa.”
Venceslao, è uno scultore figurativo, il cui lavoro cerca di indagare il mistero della vita e l’esistenza dell’anima nell’arte. Imbevute dell’irrefrenabile energia della materia e della dualità tra pesantezza e leggerezza della forma, le opere di Mascia esplorano la forma materiale e viscerale della forma umana in molte iterazioni astratte che cercano di toccare l’eterna, ma senza risposta, domanda di chi siamo e da dove veniamo. Trovando l’essenza dell’uomo nella materia prima sempre non composta di pietra e metallo, crea e coltiva la sua arte come pratica spirituale.
Per la spiritualità del suo lavoro, nonché per la sua abilità con i metalli preziosi e i gioielli, il suo lavoro è apprezzato dal clero e gli viene commissionata la creazione di molti oggetti sacri per la chiesa, tra cui una scultura realizzata per Papa Giovanni Paolo II.
Nel corso della sua carriera ha esposto le sue opere in tutta Italia e all’estero, principalmente a Roma nella Galleria Delle Pigne e a New York alla galleria Rouge Space e Agorà.
Attualmente è in Sardegna ed espone a San Pantaleo e a Murta Maria dove ha sede la sua bottega.
Nel 2024 ha realizzato per l’Archivio Mario Cervo le opere in bronzo per il Premio Discografico.

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